Miti e leggende della Toscana Senese

Miti e leggende della Toscana Senese
Alla scoperta dei miti e credenze che circondano Podere Salicotto

 

La Toscana è una terra ricca di storia, oltre che essere famosa in tutto il mondo per gli iconici paesaggi.

Qui, nel cuore della Toscana Senese, tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi, troverete ad attendervi una moltitudine di colline meravigliose, di spazi incontaminati ed iconici che racchiudono storie e leggende davvero appassionanti! Se amate i misteri e volete scoprirne tutti i segreti di queste terre, questo è l’articolo che fa per voi! Partendo dal nostro agriturismo Podere Salicotto nelle Crete Senesi, sarete nella posizione perfetta per scoprire la Toscana più misteriosa!

 

Buonconvento e la Villa “infestata”

Cominciamo il nostro viaggio partendo da Buonconvento: a soli 2,5 km di distanza da Podere Salicotto troverete uno dei borghi medioevali più belli d’Italia. Ma attenti, anche questo incantevole borgo nasconde dei misteri…Stiamo parlando di Villa La Rondinella, uno dei massimi esempi di architettura liberty – stile floreale del territorio. Una villa stupenda riccamente decorata sia all’esterno che all’interno e tuttavia rimasta sempre disabitata e circondata da un alone di mistero. La Villa fu voluta dal borghese Luigi Saverio Ricci e costruita dall’architetto Gino Chierici come pegno d’amore a inizio Novecento. Si narra di sassi tirati ai passanti, strani uomini verdi che chiudono il cancello della Villa ai curiosi, uomini o pallide ragazze che chiedono passaggi per raggiungere la Villa dicendo di abitare a Villa Rondinella, in realtà disabitata da sempre…Pronti ad avvicinarvi alla Villa?

Se volete scoprire di più sul borgo di Buonconvento cliccate QUI  e QUI .

 

 

La fondazione di Siena ed Asciano

Tutti sappiamo della leggenda di Romolo e Remo, della lupa che li allattò e della successiva fondazione di Roma. Ma allora per quale ragione troviamo la lupa romana rappresentata a Siena? Sappiate che la storia di Romolo e Remo e dei suoi discendenti si collega alla fondazione della città di Siena e di uno dei centri più importanti delle Crete Senesi, il borgo di Asciano (a circa 20 km da Podere Salicotto). La leggenda narra che i figli di Remo, Senio e Aschio (o Aschiano) fuggirono da Roma e dal furore dello zio Romolo fondando così la città di Siena, ricca infatti di riferimenti alla lupa capitolina in mosaici, statue e rilievi sparsi per l’intera città.

Dopo la fondazione di Siena, Aschio, uomo pacifico e amante della vita in campagna decise di spostarsi anche dalla neonata Siena, con l’intento di cercare un luogo ameno per vivere in pace e serenità. Arrivò nelle Crete Senesi e, dopo aver chiesto consiglio agli dèi decise di fondare Asciano, che da sempre fu grande alleata di Siena.

La battaglia di Montaperti: la storica vittoria di Siena su Firenze

Ora proseguiamo verso Siena, raggiungendo la località di Montaperti. Qui ebbe luogo la famosa battaglia di Montaperti, un aneddoto che i Senesi amano ancora ricordare col sorriso… In battaglia da secoli, Siena ghibellina e Firenze guelfa si scontrarono per l’ennesima volta nel 1260. Grazie all’audacia e all’astuzia dei senesi, quella battaglia fu vinta da Siena nonostante la storica potenza di Firenze. La leggenda narra che l’esercito senese cercò di intimorire gli avversari sfilando e cambiandosi tre casacche di colore diverso, in modo da far credere ai guelfi che il numero di soldati ghibellini fosse almeno il triplo. I senesi infiltrarono inoltre alcuni uomini nell’esercito nemico, che al momento giusto si rivoltarono contro i fiorentini, causando panico e scompiglio. I senesi così spazzarono via l’esercito fiorentino. La battaglia rimase nella storia perché fu uno dei pochi episodi di vittoria schiacciante su Firenze, rendendo Siena simbolo del credo ghibellino. Se passeggiate nel campo di Montaperti state attenti: potreste trovare il fantasma del comandante fiorentino che vaga in pena tra le colline, che morì impaurito in quella radura, incapace di controllare il proprio esercito.

 

La spada nella Roccia di San Galgano

Spostiamoci in Val di Merse dove troverete un’autentica spada nella roccia toscana. Stiamo parlando del mito di San Galgano, la cui iconica Abbazia è diventata un vero e proprio simbolo della Toscana.

Galgano Guidotti fu un cavaliere del XII secolo, feroce e dissoluto, che dopo una visione di San Michele si convertì alla vita religiosa divenendo un eremita. Per consacrare la decisione di non usare più la sua spada e la violenza, la conficcò nella roccia, dove nacque l’Abbazia di San Galgano.

Visitare questa abbazia a cielo aperto e lasciatevi sedurre dalla energia enigmatica di questo luogo, cercando di visitarlo di sera: il cielo stellato e i fari illumineranno questi luoghi regalandovi una vera e propria magia. La spada nella roccia è custodita nell’eremo di Montesiepi accanto all’Abbazia, dove troverete anche una piccola teca contenente due arti mummificati! Tre ladri avrebbero cercato di rubare la spada ma, secondo il mito, sarebbero stati sbranati dai lupi. Scettici? Non vi resta che andare a controllare…

 

 

Radicofani e il Robin Hood toscano

Spostiamoci in Val d’Orcia nell’incantevole borgo di Radicofani. Qui troverete ad attendervi la famosa Rocca di Radicofani, che sovrasta dall’alto tutta la Val d’Orcia. Da qui potrete ammirare la vallata e concedervi una visita nella tana del Robin Hood toscano del XIII secolo.

La figura di Ghino di Tacco è legata a filo doppio con il borgo di Radicofani. Nobile ghibellino, si ritrovò fuggitivo e bandito in seguito alla decapitazione per mano guelfa del padre e dello zio. Non volendosi arrendere ai nemici, conquistò la Rocca di Radicofani – controllata appunto dallo Stato Pontificio – rendendola la base delle sue scorribande. Si narra che, proprio come il bandito gentiluomo inglese, anche Ghino di Tacco derubasse solo i viandanti più abbienti in viaggio verso Roma. Descritto da Dante e Boccaccio nei loro poemi, la figura di Ghino di Tacco sorveglia ancora l’amato borgo, grazie alla statua nei giardini di Piazza Sant’Agata. Curiosi di saperne di più su Radicofani? Cliccate QUI

 

 

Trequanda e la leggenda della Beata Bonizzella

Bonizzella Cacciaconti nasce a Trequanda, borgo ricco di storia a circa 20 km dal nostro agriturismo Podere Salicotto ed ultima tappa del nostro itinerario. La Beata Bonizzella nacque intorno al 1230 – 1235, e come consuetudine dell’epoca fu data in sposa a un nobile, rimanendo presto vedova. Cominciò a fare opere di bene e ad aiutare tutti i concittadini in difficoltà, morendo così in povertà, tumulata nella chiesa di San Pietro e Andrea di Trequanda.

Proprio in questa chiesa la leggenda racconta che due consiglieri comunali ritrovarono il corpo della Beata, quando si accorsero che uno sciame di api entrava e usciva continuamente da una fessura laterale della chiesa. Rimosse le pietre, si scoprì la salma intrisa di incenso e perfettamente incorrotta, nonostante fosse lì da secoli. Inoltre, si narra che la Beata tenesse tra le mani un favo a forma di calice costruito dalle api (oggi conservato ai Musei Vaticani). I prodigi legati alla figura di Bonizzella Cacciaconti furono molti: si narra di guarigioni miracolose e di molti malintenzionati colti da improvvisa cecità, che riacquistavano la vista solo dopo il pentimento.

 

Se abbiamo stuzzicato la vostra curiosità, allora non vi resta che preparare le valige e partire per venire a trovarci!

L’agriturismo Podere Salicotto è la perfetta base per poter visitare le Crete Senesi e l’adiacente Val d’Orcia. Dopo giornate passate alla scoperta di questi miti e leggende, troverete ad attendervi la nostra proprietà dove potrete rilassarvi nella natura incontaminata. Venite a scoprirci, sapremo indicarvi i migliori tour a seconda dei vostri gusti ed esigenze, se invece volete semplicemente rilassarvi… sappiamo come tentarvi!

Non indugiate, siamo felici di accogliervi a Podere Salicotto!

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